Saknes

fotografie Daniela De Angelis

Crediti

di e con Benedetta Capanna
musica Vittorino Naso, A. Plisevska (Il tango è stato gentilmete suonato e registrato dalla pianista Irma Toudjian)
testo Roberts Vizbulis
regia video Mauro Raponi
costumi Paola Bonesso
luci Danila Blasi
ricerche video Beatrice Proietti
ricerche materiale fotografico e biografico Astra Šmite
produzione PinDoc-Excursus 
con il contributo di MiC e Regione Siciliana
progetto in residenza tersicorea Off/Cagliari - "MONOGRAFIE D'AUTORE" 2016
con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Lettonia presso la Repubblica Italiana

SAKNES, radici

A Mirdza Kalnins, mia nonna

"Ciò significa che il contemporaneo non è soltanto colui che, percependo il buio del presente, ne afferra l'inesitabile luce; è anche colui che, dividendo e interpolando il tempo, è in grado di trasformarlo e di metterlo in relazioni con gli altri tempi, di leggerne in modo inedito la storia, di "citarla" secondo una necessità che non proviene in alcun modo dal suo arbitrio, ma da un'esigenza a cui egli non può non rispondere. E' come se quell'invisibile luce che è il buio del presente proietasse la sua ombra sul passato e questo, toccato da questo fascio d'ombra, acquisisse la capacità di rispondere alle tenebre dell'ora."
Giorgio Agamben

Tra ombra e luci ci si incontra nel proprio passato e nella propra contemporaneità.
E' come viaggiare in mondi paralleli, viverli, danzare tra di essi. Le immagini emergono dal nulla. Come frammenti di un puzzle vorrei trovare la loro disposizione, ma sono loro a collocarmi in uno spazio e in un tempo... della mia memoria... nella sua memoria.
Non creo nulla, ma faccio fluire attraverso di me queste danze come in una celebrazione, le intuizioni, le fragilità dei vissuti vicini seppur divisi da anni, si intrecciano.
Viviamo delle nelle nostre contraddizioni.
Viviamo in ciò che lasciamo agli altri.

Nella Danza troviamo le parole non dette, le immagini sfocate, le voci senza volto.
Ricongiungiamo fili, ricoprendo gli spazi del vuoto della vita.
La purezza dei cristalli, ecco la danza.
La forza della radice, la danza è saknes.
Dare senso alle fughe, per creare una fine.
Assorbire il senso del ritorno, per sigillare un addio.
Ovunque... comunque...
solo una danza... una danza...
un sacrificio erotico del cuore
buttato violato amato.

Chi era Mirdza Kalnins?

Mirdza Kalnins era una danzatrice lettone. Nata a Riga 11 agosto 1912, morì a Roma il 24 novembre 1974. Danzò come prima ballerina all' Opera Nazionale di Riga dal 1927 al 1933, perfezionandosi a Parigi con il celebre maestro Nikolaj Legat. Nel 1934 durante un viaggio in Italia fu assunta dal Teatro dell'Opera di Roma. Qui interpretò balletti quali Petruška, Gli Uccelli, Coppelia, La Bottega fantastica, L'Ungheria romantica. Per il suo focoso temperamento, fu particolarmente acclamata nelle opere Il Principe Igor, Carmen e Fedora. Si esibì in diversi film: Carmen fra i rossi (1939) regia Edgard Neville, Fedora (1942) nel ruolo di Marka regia Camillo Mastrocinque, Altri tempi (1951) nel ruolo di La Luce ("ballo Excelsior") regia Alessandro Blasetti, Finisce sempre così di Vittorio De Sica. Nel 1940 divenne direttrice del Corso di danza classica presso il Centro Sperimentale del Canto e di Danza e dal 1959 fino al 1961 aiuto coreografo di Aurelio Miloss al Teatro dell'Opera di Roma. Mirdza Kalnins Capanna è stata invitata in qualità di membro della giuria del concorso di Danza durante il Festival Internazionale dei Giovani e degli Studenti del 1957 a Mosca. Morì dopo una lunga e grave malattia. E' sepolta a Roma al cimitero acattolico vicino alla Piramide.