FALLEN ANGELS

fotografie Michael Incarbone (1) Paolo Porto (2-3)

Crediti

regia coreografia e luci Michael Incarbone
performance e collaborazione alla drammaturgia Erica Bravini
musiche originali Edoardo Maria Bellucci
live set Gabriele Corti (Diacronie Lab)
produzione PinDoc
co-produzione ALDES, Teatri di Vetro/Triangolo Scaleno
con il contributo di MiC e Regione Siciliana
con il sostegno di Giacimenti - rete nazionale per l’emersione dei giovani talenti/Da.re. Dance Research, Residenza artistica spazioK.Kinkaleri - Centro di Residenza Regionale

FALLEN ANGELS è una sinfonia sui corpi che cadono nel presente, immortalati in una sospensione ipercinetica, tra alto e basso, ascesa e rovina.
Il contesto teorico si orienta attraverso la teoria della “retromania”, della “lenta cancellazione del futuro”, gli “spettri” di Mark Fisher e le visioni di Kit Mackintosh (“Auto-Tune Theory”) tentando di inquadrare un presente sociale, politico, estetico di iper- culturalità. L’immagine della caduta degli angeli ribelli viene spostata e ricontestualizzata ad un’osservazione su recenti fenomeni musicali (trap e derive: protagonisti, narrazioni, autorappresentazioni, estetiche). Ci si chiede che frequenza incarna il corpo che vive questo presente in continuo stato di avanzamento, accelerazione, innovazione, così come di saturazione, inerzia e anacronismo. Il corpo che danza sulle note invisibili di F.A. si immerge in una condizione “esistenziale” della caduta, vaporizza la sua materia. Mette in crisi il personale e l’autobiografico, questo corpo “plurale” trascende in un coro di voci post-umane, di versi frantumati e melmosi: è “la tragedia che si fa timbro”.