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Paola Bianchi

EKPHRASIS o della caduta

Workshop tenuto da Paola Bianchi dal 2 al 5 novembre presso l'University of Arts Linz, Austria

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Paola Bianchi

ODOR (titolo provvisorio)

3 > 8 novembre + 24 novembre > 12 dicembre presso University of Arts Linz, Austria

Nell’ambito del Progetto OLFAC – Olfactormativity
Exploring The Intervening Performativity Of Smell
A European Research Council (ERC) Consolidator Grant Project (2024 – 2029)
A cura della Prof.ssa Silke Felber - Storia della Conoscenza / Conoscenza dei Sensi)
In residenza Paola Bianchi e Stefano Murgia

 

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Paola Bianchi

Trakt + Latenze

22>26 ottobre rResidenza presso L’Arboreto, Teatro Dimora di Mondaino


TRAKT è un tratto, una porzione senza inizio né fine, un flusso di corpi, suoni, luce. Un luogo abbandonato in cui tutto si sgretola, un luogo che è memoria, archivio di movimenti, attraversamenti, parole. La forza dirompente dei corpi si misura con la costrizione dello spazio scenico suddiviso in piccole zone numerate, confini che generano una griglia. Spazio reale o puro segno? Uno spazio delimitato razionalmente secondo una logica di reclusione alla cui attuazione il suono potrebbe contribuire o lavorare contro di essa. Un’ambiguità su cui si regge l’intero lavoro di sonorizzazione dello spettacolo. L’intreccio tra suono, corpi e luci non è dato. Tre entità indipendenti tra loro ma strettamente connesse nel nostro sguardo.
Tre corpi, tre danzatrici munite di auricolari eseguono parte della coreografia seguendo le indicazioni di una voce registrata. Una costrizione che, nonostante tutto, attiva l’interpretazione personale in un concerto di movimenti e azioni mai uguali a sé stessi.
Fatica, illusioni, cadute. Tentativi vitali dei corpi alla ricerca della forza di esistere. Una danza che ribolle, che sussulta, che non si arrende alla caduta.

 

 

È il patto tra due o più sguardi che rende possibile l’ekphrasis.
Michele Cometa

Come “raccontare” un’azione coreografica senza che la descrizione sia un apparato aggiunto a posteriori, ma parte integrante dell’azione stessa? Cosa provoca la descrizione verbale di una coreografia nel corpo di chi ascolta?
La descrizione verbale non mima l’opera, ma lo sguardo che percorre l’opera. Il protagonista diventa allora lo sguardo, il patto tra due o più sguardi che rende possibile l’ekphrasis. Dove poggiano gli sguardi per dare parola? Su quale dettaglio si concentrano? Cosa descrivere e cosa omettere? Quanto e quando dire? Come e con quali parole? Una continua negoziazione tra visibile e dicibile, tra verbale e visuale, tra il punto di vista (singolo) e lo sguardo collettivo (plurale).
LATENZE vuole indagare l’arte dello sguardo, la performance dello sguardo, il suo movimento sul corpo in azione, oltre il corpo in azione - una drammaturgia di sguardi. Una continua alternanza tra ekphrasis e narrazione parallela, una sorta di racconto che trascende e si appoggia al corpo in azione dove il non detto diventa il punto di forza dello sguardo cieco.

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Thursday, 09 October 2025 14:19

Latenze di Paola Bianchi in residenza

Paola Bianchi

Latenze

13>17 ottobre residenza presso Casa Motus, San Giovanni in M. (Rimini)


È il patto tra due o più sguardi che rende possibile l’ekphrasis.
Michele Cometa

Come “raccontare” un’azione coreografica senza che la descrizione sia un apparato aggiunto a posteriori, ma parte integrante dell’azione stessa? Cosa provoca la descrizione verbale di una coreografia nel corpo di chi ascolta?
La descrizione verbale non mima l’opera, ma lo sguardo che percorre l’opera. Il protagonista diventa allora lo sguardo, il patto tra due o più sguardi che rende possibile l’ekphrasis. Dove poggiano gli sguardi per dare parola? Su quale dettaglio si concentrano? Cosa descrivere e cosa omettere? Quanto e quando dire? Come e con quali parole? Una continua negoziazione tra visibile e dicibile, tra verbale e visuale, tra il punto di vista (singolo) e lo sguardo collettivo (plurale).
LATENZE vuole indagare l’arte dello sguardo, la performance dello sguardo, il suo movimento sul corpo in azione, oltre il corpo in azione - una drammaturgia di sguardi. Una continua alternanza tra ekphrasis e narrazione parallela, una sorta di racconto che trascende e si appoggia al corpo in azione dove il non detto diventa il punto di forza dello sguardo cieco.

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Thursday, 09 October 2025 13:11

Prima nazionale di EX

Paola Bianchi

EX

concept, coreografia e danza Paola Bianchi | suono Stefano Murgia | luce Paola Bianchi e Stefano Murgia | produzione PinDoc | con il contributo di MIC e Regione Siciliana | foto Valentina Bianchi

11 ottobre - h 21.00
prima nazionale
Teatro Felix Guattari, Forlì
Crisalide festival

INFO/BIGLIETTI


EX si snoda tra incarnazioni di immagini e forza generativa autonoma; campi di forza e di memoria che si imprimono nel corpo. Archivio, deposito, spazio interno. Il corpo è la scena della scena, dettagli che attirano e allontanano lo sguardo.
EX indaga la provenienza, l’origine, la materia di cui sono fatte le immagini che hanno segnato il percorso della coreografa negli ultimi 6 anni. EX nasce dall’attraversamento della processualità di
ELP, progetto in cui immagine, parola e corpo dialogano con forza in una continua oscillazione tra presente e passato, memoria e storia. Un archivio mobile, in una continua oscillazione tra la personale esperienza di vita e ciò che il corpo ha incarnato attraverso il progetto ELP.
Riattraversare una processualità significa anche interrogarsi su ciò che si è sedimentato. Quali sono allora le forme del corpo che si sono fissate nelle ossa, nei tendini? E quali forme hanno generato strati di senso e stati del corpo di lunga memoria?
EX è il primo passo verso un necessario moto da luogo, una presa di distanza, un allontanamento da.

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Paola Bianchi

EKPHRASIS o della caduta

21 e 22 giugno
Teatro Limonaia, Via A. Gramsci 426 - Sesto Fiorentino (Firenze)
OPEN WINDOWS

Cosa genera la descrizione verbale di una postura nel corpo di chi la incarna? Come può una postura (statica per definizione) generare una danza? E come può quella danza diventare coreografia? Quali sono i punti in cui le forze interne al corpo si appoggiano, le pieghe in cui nasce il movimento, ogni movimento? Domande atte a mettere in crisi le certezze del corpo in azione, a eliminare le sue abitudini, le sue sicurezze. Un corpo presente in ogni istante, svincolato da canoni imitativi, un corpo in azione senza modelli prestabiliti da seguire, un corpo unico nel suo essere nella scena.
EKPHRASIS o della caduta si avvale del metodo di trasmissione della danza ELP che si basa sull’eliminazione del corpo della coreografa come modello da seguire e imitare. Eliminare il proprio corpo significa sottrarsi all’imitazione ridicola del movimento, significa opporsi alla gerarchia di potere, un potere che schiaccia e annienta. Cercare la forza vitale, l’energia dirompente è allora il fine del laboratorio, un’energia sempre in bilico verso una caduta rovinosa.

È indispensabile portare con sé un piccolo dispositivo per ascoltare suoni (es. smartphone) munito di auricolari bluetooth.

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Wednesday, 07 May 2025 16:26

The political significance of the moving body

Paola Bianchi

The political significance of the moving body

13 maggio
in dialogo con Silke Felber
Kunstuniversität Linz (Austria)

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Wednesday, 07 May 2025 16:22

Il “corpo politico” della performance

Paola Bianchi

Il “corpo politico” della performance

8 maggio
Alma Mater Studiorum, Università di Bologna - Dipartimento delle Arti

Paola Bianchi in dialogo con Rossella Mazzaglia e Matteo Pasetti nell’ambito di “Arti e politica” 8 e 9 maggio 2025, giornate in forma di workshop sull’intreccio di forme artistiche e temi politici

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Wednesday, 07 May 2025 16:15

Paola Bianchi in residenza a Teatri di Vita

Paola Bianchi

TRAKT

19 > 28 maggio

29, 30 e 31 maggio aperture al pubblico

Teatri di Vita, Bologna

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Wednesday, 02 April 2025 09:40

sono manifesto

workshop condotto da Paola Bianchi

9 e 10 aprile

rivolto alle studentesse e agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino
progetto didattico a cura dalla professoressa Roberta Baldaro

 

Il progetto didattico parte da un’apparentemente semplice asserzione: “sono manifesto” e tenta di fornire, attraverso esperienze concrete, alcune pratiche utili alla comunicazione di sé, del mondo e delle idee. Paola Bianchi è corpo parlante, manifestazione fisica di un pensiero, è un’idea che si esprime con gesti – ma anche con fiato, fruscii, urti – e che, di volta in volta, diventa iconografia.

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